L’arresto di due giovanissimi hacker israeliani, autori di oltre 150mila attacchi informatici su commissione nel giro di due anni, ha riportato al centro dell’attenzione la diffusione dei cyber-crimini commessi attraverso attacchi DDoS (distributed denial of service), sollevando anche il velo sul numero crescente di siti Internet guidati da hacker “mercenari” che per poche decine di dollari permettono di colpire qualunque obiettivo si voglia. Una realtà fino a qualche anno fa presente solo sul dark web, ma che ormai è apertamente presente su Internet: per assoldarli basta fare una ricerca su Google e avere un account PayPal (anche se, di norma, preferiscono essere pagati via Bitcoin, per via dell’anonimità che garantisce). Continua